L’arte di voler sognare, di Mariangela Partipilo - l'UNIversiTÀ | Picarona | Libri per Bambini

Oscar Wilde così parlava dei desideri umani: “Un sognatore è uno che può trovare la sua strada solo guidato dalla luce
della luna” e, probabilmente, non esiste frase più adatta per descrivere la presentazione del cortometraggio e del libro di
Rino Alaimo “Il bambino che amava la luna” edito da Picarona, tenutasi nella libreria Mondadori in via D’Azeglio ieri
pomeriggio.
Inizialmente, potrebbe essere quasi scontato o istintivo pensare che libro e cortometraggio siano rivolti principalmente ad un pubblico infantile; in realtà, quest’opera nasconde uno di quei messaggi da fiaba eterna e ben si presta ad una trasversalità di fasce d’età. A dimostrazione di quanto appena affermato ci ha pensato il pubblico variegato durante la presentazione: bambini appena usciti dall’asilo o da scuola con mani cariche di disegni appena creati, madri, padri, nonni, zie ed addirittura un cane, dimostratosi disponibile ed affabile con qualsiasi forma di vita umana di età inferiore ai sei anni venisse a contatto con lui. Una cosa ha dunque accomunato tutti gli astanti: la curiosità di tornare bambini per qualche ora ricavando al finale un promemoria da tenere sempre a mente negli anni a venire.
L’incontro ha avuto inizio con la presentazione di Lorenzo Fasanini, rappresentante della casa editrice Picarona, che pubblica libri per bambini e che ha portato avanti il dibattito con l’autore durante la serata. Successivamente c’è stata la proiezione del cortometraggio “Il bambino che amava la luna”. Luci spente ed una sala piccola ma accogliente hanno contribuito a creare una giusta atmosfera di incanto durante la visione del corto. L’incipit del cartone è una voce narrante che contestualizza la scena: una sera di giugno, una città (a discrezione dello spettatore scegliere quale) ed una sola luce per le strade: la maestosa luce della Luna che raggiunge il cuore di un bambino sognante ed affascinato. Il protagonista si innamora della sua Luna, della sua meta impossibile, cerca in tutti i modi di raggiungerla, affrontando una serie di sfide e peripezie senza tuttavia mai dimostrare cenni di sconfitta anche quando un anziano signore lo mette in guardia dai
pericoli che rischia nel rincorrere il suo sogno lontano con così tanta determinazione. Nel finale, il bambino riesce a raggiungere il cuore della luna mostrandole la bellezza dei colori del giorno, che essa non aveva mai visto prima, vivendo solo ed esclusivamente delle sfumature del buio.
Come si può ben evincere, l’obiettivo dell’autore con questo cortometraggio/cartone è raccontarsi e raccontare quella che è la storia di ognuno di noi sin dalla nascita: lottare per i propri sogni, i propri obiettivi, pur con la consapevolezza di dover affrontare delle difficoltà. Crescendo, i sogni cambiano e si modellano a seconda delle aspettative che abbiamo; magari a sei anni il nostro mondo gira intorno all’importanza di segnare a calcetto, a venti si vuole già la laurea e a trenta magari si vuole già la pensione. Viviamo rincorrendo i nostri sogni e questo ci rende vulnerabili nel momento in cui ci troviamo davanti delle difficoltà; allo stesso tempo, avere dei sogni ci rende impermeabili (con un pizzico di allenamento psicologico) alle critiche di chi ha rinunciato e vorrebbe far rinunciare anche gli altri.
Questo è ciò che ha fatto Rino Alaimo, ha rincorso sempre la sua Luna e dopo varie peripezie ha visto i suoi sogni realizzarsi.
Il cortometraggio da lui prodotto dura cinque minuti ma dietro ci sono due anni di duro lavoro. Interessantissime le tecniche per la realizzazione del corto e del libro da lui usate che si rifanno allo stesso principio dei burattini, parliamo di “découpage animation”: l’arte di creare scene animate usando foto in sequenza del personaggio disegnato; per lo sfondo invece, più immagini ritagliate sono usate per creare l’effetto della profondità. Altra curiosità riguarda la tecnica per la
colorazione delle immagini del libro, effettuata inzuppando delle stoffe nel caffè e distribuendo la bevanda sul foglio a tocchetti per ottenere le varie sfumature. Per il cartone animato, è stato naturalmente usato anche il supporto del computer per creare particolari effetti di luce, come nel caso di un paesaggio con un cielo stellato.
Questo corto ha ottenuto successo all’estero prima ancora che in Italia, venendo decretato come uno dei film più belli per famiglie dal Walt Disney Theatre.
L’edizione cartacea è stata tradotta in varie lingue, inserita nei sussidiari delle scuole e addirittura viene studiata nella facoltà di Filosofia di Taipei, capitale di Taiwan, in quanto scrigno di metafore e figure retoriche nella cui ricerca gli studenti si adoperano con passione.
Sembra proprio che il giovane Alaimo sia riuscito a conquistare la sua Luna, dimostrandoci che, come diceva Shakespeare qualche secolo fa, “siamo fatti della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni“.

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